Quando la fisica incontra la biologia accade sempre qualcosa di molto strano e che raramente si vede. Avviene una vera e propria sfida tra il fisico e il biologo, non a caso il loro rapporto è sempre di amore e odio. Fino a giungere ad un esperimento che si può dire riuscito: la creazione di una colonia di neuroni che messa su un nanochip ne registra ogni palpito. Una sorta di ibrido che ha fondamentalmente sconvolto i soliti piani e ha lasciato tutti a bocca aperta. È stata una cosa non proprio impensabile, ma quasi.
Sicuramente sembra che sia più la fisica a cercare un approccio o qualcosa in comune con la biologia, cosa che invece sembra molto più difficile da parte della seconda.
A quanto pare, la biologia contribuisce moltissimo alla fisica, ma in modo insolito. Aiuta a scoprire quali sono le vere domande da porsi e trovare dunque le risposte e dei metodi decisamente più sofisticati. Un esempio potrebbe essere quello della struttura tridimensionale delle proteine: argomento che meriterebbe una trattazione apposita vista la sua complessità: anche cercando di semplificarla il più possibile non sarebbe possibile renderla appetibile a un lettore generalista.