I settori della biologia e biotecnologia sono in continua evoluzione e ruotano attorno al lavoro attento di professionisti della ricerca per ampliare i propri orizzonti. Come si accede alla ricerca e quali sono i requisiti necessari?
Titoli accademici
Il primo fattore da considerare è che, per accedere a un laboratorio di ricerca, bisogna aver intrapreso un percorso di studi completo e rigoroso.
Oltre alla laurea in una delle discipline cosiddette delle “scienze della vita” (come, ad esempio, biologia o medicina), bisogna aver conseguito una specializzazione oppure aver completato con successo un dottorato di ricerca.
Il valore di questi titoli, che si potranno mettere in bella mostra in eleganti cornici, sarà ulteriormente arricchito da esperienze al di fuori del proprio ateneo, magari in un centro studi o istituto rinomato a livello internazionale.
Il giovane aspirante ricercatore dovrà anche pubblicare articoli su riviste specializzate, magari in collaborazione con altri studiosi, iniziando quindi a farsi conoscere.
Carattere, disciplina e intraprendenza
Oltre a una grande passione per il proprio lavoro, fare ricerca vuol dire saper mantenere un’alta integrità dal punto di vista etico. Questo significa che bisogna seguire precisi protocolli per far sì che i risultati siano poi effettivamente utili alla collettività, oltre che alla comunità scientifica. È importante essere disponibili a viaggiare e spostarsi di frequente: ciò è fondamentale per costruire una carriera in questo campo.
È normale che si crei una certa competizione a livello scientifico. Questo però non deve compromettere la necessaria condivisione dei risultati delle ricerche. L’esistenza stessa dei laboratori di ricerca si basa sulla disponibilità di fondi che vengono stanziati appositamente ed è necessaria una genuina collaborazione, al fine di evitare di sprecare preziose, e spesso appena sufficienti, risorse.