Una cosa certa è che la prima volta che il termine “biologia” è apparso, è stato nel 1736, quando Carl von Linné scrisse la sua Bibliotheca botanica e utilizzò il termine “biologi”.
La seconda volta che questo termine venne utilizzato fu ben trenta anni dopo, in un’opera scritta da Michael Christoph Hanov, allievo e discepolo di Christian Wolff.
È vero che la biologia moderna si è sviluppata fondamentalmente di recente, ma le sue scienze furono studiate fin dai tempi più antichi.
I primi sviluppi degli studi della biologia risalgono ai periodi delle antiche civiltà mesopotamiche, girando per l’Egitto, toccando il continente indiano e arrivando in Cina. Nonostante si sappia ciò, è cosa comune ricondurre gli studi della biologia moderna ai tempi dell’antica Grecia, diverso dallo studio della medicina.
In verità però fu Aristotele il primo a contribuire a dovere allo studio e allo sviluppo di quella disciplina che è la biologia. Da menzionare sono “Storia degli animali” ed altre sue opere in cui dimostra un chiaro interesse verso la natura e i suoi processi. Alcuni dei suoi testi furono usati per essere studiati fin dopo il Medioevo.
Ma fu il Rinascimento il periodo più ricco e florido per le ricerche in campo biologico. Fu dimostrata la circolazione del sangue, Leonardo Da Vinci si dedicò allo studio della anatomia umana, per esempio osservando e disegnand
o cadaveri, facendoci scoprire cose che forse adesso non sapremmo. Da ricordare è anche Paracelso, un chimico anche conosciuto come alchimista (perché a quei tempi venivano definiti tali) che conosceva principi curativi di vegetali e minerali.
Ma la svolta vera avvenne con Galileo Galilei che introdusse il metodo scientifico a tutto tondo.