La biotecnologia è nata quando i ricercatori si sono resi conto che la regolazione della vita di una cellula risiede essenzialmente nei geni contenuti nelle singole cellule.
Il biotecnologo quindi è colui che sostanzialmente modifica le strutture dei sistemi biologici cellulari e molecolari in modo da migliorarne le prestazioni. Tutto quello che fa, lo fa applicando delle specifiche tecnologie che agiscono appunto sulla costituzione chimica degli organismi con cui entra in contatti.
Molteplici sono i campi di applicazione della biotecnologia.
Alcuni possono essere: l’allevamento, la genetica, l’industria alimentare e tutto quello che dunque concerne l’alimentazione, la nutrizione e la riproduzione dell’animale, la farmacologia, la produzione di sieri e vaccini, la salvaguardia ambientale e così via.
Il biotecnologo può lavorare in diversi ambiti, che siano industriali o di ricerca o nel sistema sanitario.
Per quanto riguarda l’industria, può occuparsi del settore alimentare, settore chimico e farmaceutico, settore biochimico ed energetico e settore agricolo e zootecnico.
Può collaborare con università ed enti di ricerca pubblici e privati, lavorando dunque in specifici centri di ricerca o laboratori.
Nel sistema sanitario può lavorare sia presso istituti sanitari pubblici e privati, sia presso laboratori di analisi cliniche.