I fondamenti della biologia moderna possono essere essenzialmente divisi in questo modo:
- teoria cellulare,
- evoluzione,
- genetica,
- omeostasi ed energia.
Partendo dalla teoria cellulare, questa afferma che la cellula è in assoluto l’unità principale e fondamentale della vita e che tutti gli esseri viventi ne sono composti. Ogni cellula, esclusa quella primaria, è composta da un numero più o meno elevato (si parla di milioni) di cellule. Ogni cellula di un organismo deriva fondamentalmente da una singola cellula in un uovo fecondato. La cellula è considerata l’unità basilare di diversi processi patologici. Inoltre, grazie al metabolismo, si capisce bene quale sia la principale funzione di trasferimento di energia.
Da ricordare infine che la cellula contiene tutte le informazioni che si trovano nel DNA e quindi quelle genetiche ereditarie.
Secondo la biologia, tutte le forme di vita esistenti e che sono esistite hanno una origine comune e che se ci sono dei cambiamenti, questo avviene attraverso l’evoluzione. La teoria dell’evoluzione è stata studiata e resa nota da Charles Darwin nel 1859, anche se era stata
già accennata da Jean Baptiste de Lamarck nel primo decennio del 1800 circa. Charles Darwin parlò per la prima volta di selezione naturale e ancora oggi viene studiato per spiegare tutte le variazioni che ci sono in ogni organismo presente sulla Terra. Darwin pensò e teorizzò che le specie e le razze si sviluppino per necessità, per una questione di sopravvivenza, prima di tutto.
La genetica è quella categoria della biologia che studia i geni. Nei geni sono comprese le unità ereditarie necessarie ad ogni organismo. Un singolo gene corrisponde ad una regione ben specifica del DNA in cui sono “scritti” tutte le sue caratteristiche.
L’omeostasi invece è l’attitudine di un sistema aperto di tener conto dei fattori esterni per mantenere condizioni stabili al sistema interno. Ogni organismo sulla faccia della Terra, da quello unicellulare a quello pluricellulare. Per mantenere il giusto equilibrio ogni sistema deve essere in grado di percepire la presenza di un qualunque turbamento in modo tale che il sistema biologico riesce a rispondere rilasciando una reazione negativa. In questo modo, il sistema, in base al feedback ricevuto, riduce o aumenta l’attività di un organo preciso. Basti pensare a cosa succede quando il nostro corpo non percepisce abbastanza zuccheri in circolo: viene rilasciano il glucagone nel sangue.
L’organismo riesce a sopravvivere se ha un continuo ricambio di energia. L’energia chimica, comunemente conosciuta come cibo, è cosa di necessità in quanto senza di essa il corpo non riesce a funzionare a dovere. Si basti pensare alle numerosi morti per fame o mal nutrizione che avvengono ancora oggi. Gli organismi viventi, in questo caso, sono molto semplici (anche se è un po’ azzardato dirlo): una volta introdotto il cibo nel loro corpo, esso viene poi in qualche modo rilasciato ed espulso creando così quello che si chiama ricambio energetico.